Orgogliosamente brindisina, la famiglia De Bernardi, dal 1935 ama la propria città ed il territorio in cui quotidianamente opera ed investe risorse, con l’immutato slogan: Buona Visione Sempre.
Nel 1935 Luigi De Bernardi inizia a lavorare come dipendente in un piccolo negozio di fotografia in Corso Garibaldi che, dopo pochi anni e con grandi sacrifici, rilevò insieme alla moglie Gianna, intraprendente bresciana DOC. Coadiuvato dall’aiuto dei giovani figli Tina, Giovanni e Maria il lavoro andava bene, tanto da decidere di spostare la piccola attività in crescita nel locale adiacente, l’attuale sede, più idonea al tipo di lavoro. Era tempo di guerra, i soldati portavano a sviluppare i rullini fotografici e per la stampa si lavorava fino a notte inoltrata.
Nel 1949 Giovanni De Bernardi detto Nino, dopo aver portato a termine gli studi di ottica a Milano, darà un importante contributo di sviluppo ed una svolta all’attività: De Bernardi fotocine diventa anche ottica. Pochi anni dopo Nino venne affiancato dalla moglie Anna, ottica specializzata in contattologia, pioniera di questa nuova branca che curerà con professionalità e passione per molti anni. Nel 1987 giunge anche il supporto del figlio Luigi, ottico optometrista, che si occuperà della parte tecnico professionale, dedicata all’analisi visiva. Si aggiunge all’attività di famiglia la sorella Antonella, anche lei ottica, che prediligerà l’area amministrativa e la gestione dei fornitori, mentre suo marito Giancarlo, tecnico di laboratorio, si occuperà dell’attività di lavorazione delle lenti e dell’approntamento degli occhiali. Matteo, figlio di Antonella e Giancarlo, laureato in Ortottica, affiancherà lo Zio Luigi nella professione (IV generazione). Insomma un’azienda completamente familiare. A completare lo staff, come persone di famiglia, si sono succedute efficienti e fidate collaboratrici, tra le “storiche”: Graziana, Cinzia, Annarita e Giusi.
L’Ottica De Bernardi, continuamente alla ricerca di aziende e prodotti innovativi, tecnologicamente avanzati, è impegnata a far fronte alle più complesse esigenze della clientela ed è sempre pronta ad offrire il massimo del servizio e supporto post vendita. L’impegno professionale profuso dallo staff non è finalizzato alla pura “vendita”, ma è rivolto al gradimento del cliente ed alla gratifica di accogliere, con un sorriso, il cliente che ritorna in negozio soddisfatto.
Non ci sono strane alchimie, il successo e la longevità dell’attività risiedono nell’amore e nella professionalità spesi nel lavoro, nell’elevato standard qualitativo dei prodotti, nella ricerca ed innovazione e nell’attenzione suprema nel risolvere i problemi dei clienti legati alla visione, il bene più prezioso che possediamo.
Il motto del negozio, dai tempi del sul fondatore Luigi, che diceva: “siamo ottici, professionisti della visione, non occhialai”, non è “il tre x due” oppure lo sconto del 50% su tutto a fidelizzare il cliente ma la professionalità al servizio dello stesso.
Orgogliosamente brindisina la famiglia De Bernardi ama la propria città ed il territorio in cui quotidianamente opera ed investe risorse, con l’immutato slogan: Buona Visione Sempre.
Il nostro team
Parleremo di occhi, di visione, i difetti che essi possono avere, di come correggerli.
Daremo qualche cenno sulle lenti oftalmiche correttive e sulle lenti corneali. Potrà sembrare strano ma su due organi così piccoli, gli occhi, sono stati scritti molti libri, cercherò con molta sintesi di raccontarvi di uno dei sensi più affascinanti di cui siamo dotati: la vista.
Al mattino appena ci svegliamo il primo stimolo che il nostro cervello percepisce è ciò che viene trasmesso dagli occhi, se non altro...
Leggi di più ContattaciL’apparato visivo anatomicamente è diviso in componenti “essenziali” alla percezione e parti “accessorie” cosiddetti annessi. I primi sono i bulbi oculari, i nervi ottici con le vie ottiche e la corteccia visiva che ne elaborerà il segnale. I secondi sono le orbite che ospitano i bulbi, le palpebre, la congiuntiva, l’apparato lacrimale ed i muscoli oculari per i movimenti. Gli annessi svolgono l’importante funzione di proteggere gli organi essenziali e garantirne il funzionamento. Atteniamoci però ai componenti essenziali ed in particolare ai bulbi oculari. Il bulbo oculare ha una forma sferoidale con un diametro di circa 22 millimetri...
Leggi di più ContattaciI raggi rifratti attraverso i mezzi diottrici dell’occhio e provenienti dall’infinito, vanno a fuoco davanti alla retina; l’occhio è come se fosse una lente positiva troppo forte rispetto alla lunghezza dell’occhio stesso; la retina si trova dietro il fuoco principale dell’occhio...
Leggi di più ContattaciI raggi rifratti, sempre provenienti dall’infinito, vanno a fuoco dietro la retina; il diottro questa volta equivale ad una lente positiva troppo debole rispetto alla lunghezza dell’occhio; la retina si trova davanti al fuoco principale posteriore dell’occhio...
Leggi di più ContattaciL’astigmatismo è quel vizio rifrattivo caratterizzato dal fatto che il diottro oculare non presenta lo stesso potere in tutti i meridiani. Se un fascio di raggi luminosi provenienti dall’infinito incide su una lente simmetrica, avremo come immagine un punto luminoso detto fuoco, cioè avremo un’ immagine puntiforme. Qualora invece lo stesso fascio di raggi incidesse su di una lente asimmetrica (astigmatica), non avremo più un punto come fuoco ma una serie di punti focali (intervallo di Sturm), più o meno distanti in relazione alla differenza di potere dei diottri principali dell’occhio. Responsabili di questo vizio rifrattivo sono la cornea (principalmente) ed il cristallino.
Leggi di più ContattaciLa presbiopia è la condizione per la quale si riduce l’efficienza del potere accomodativo. In genere inizia tra i 42 ed i 47 anni; essa si evidenzia più precocemente nei soggetti ipermetropi i quali devono continuamente ricorrere all’accomodazione sia nella visione per lontano che in quella per vicino. La presbiopia da meno disturbi quando è accompagnata da una lieve miopia, mentre come già accennato più fastidiosa per gli ipermetropi. Come scritto all’inizio di questa rubrica, non si deve considerare la presbiopia come un difetto visivo dal momento che è propria di ogni soggetto ed è dovuta ad alterazioni fisiologiche che si stabiliscono nell’occhio con l’avanzare dell’età.
Leggi di più ContattaciDopo aver parlato di ametropie e quindi dei vizi di refrazione che il nostro occhio può presentare, è naturale che ora io descriva come compensarle e correggerle in modo da poter ottenere una visione nitida e confortevole. La miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo si correggono con lenti oftalmiche, quindi occhiali, oppure con lenti corneali, morbide o gas permeabili (semi rigide). Nell’ultimo decennio la medicina ha fatto passi importanti nel campo della chirurgia refrattiva e sempre maggiore è il numero dei pazienti che si sottopongono ad interventi per ridurre o eliminare completamente i vizi di refrazione. Laser di ultima generazione, sempre più precisi, medici oculisti specializzati...
Leggi di più ContattaciParleremo di occhi, di visione, i difetti che essi possono avere, di come correggerli.
Daremo qualche cenno sulle lenti oftalmiche correttive e sulle lenti corneali. Potrà sembrare strano ma su due organi così piccoli, gli occhi, sono stati scritti molti libri, cercherò con molta sintesi di raccontarvi di uno dei sensi più affascinanti di cui siamo dotati: la vista.
Al mattino appena ci svegliamo il primo stimolo che il nostro cervello percepisce è ciò che viene trasmesso dagli occhi, se non altro per vedere che ore sono. Mettiamo i piedi giù dal letto ed iniziamo una serie di riti quotidiani. Gli occhi ci guidano. E’ più facile accettare di avere il senso dell’olfatto un po’ meno sensibile o dell’udito o del tatto, del gusto, ma quanto sarebbe penalizzante non poter vedere il mondo ed i suoi colori?
Al mattino appena ci svegliamo il primo stimolo che il nostro cervello percepisce è ciò che viene trasmesso dagli occhi, se non altro per vedere che ore sono. Mettiamo i piedi giù dal letto ed iniziamo una serie di riti quotidiani. Gli occhi ci guidano. E’ più facile accettare di avere il senso dell’olfatto un po’ meno sensibile o dell’udito o del tatto, del gusto, ma quanto sarebbe penalizzante non poter vedere il mondo ed i suoi colori?
Ma come sono fatti gli occhi? Come funzionano? Che difetti possono avere?
L’apparato visivo anatomicamente è diviso in componenti “essenziali” alla percezione e parti “accessorie” cosiddetti annessi. I primi sono i bulbi oculari, i nervi ottici con le vie ottiche e la corteccia visiva che ne elaborerà il segnale. I secondi sono le orbite che ospitano i bulbi, le palpebre, la congiuntiva, l’apparato lacrimale ed i muscoli oculari per i movimenti. Gli annessi svolgono l’importante funzione di proteggere gli organi essenziali e garantirne il funzionamento. Atteniamoci però ai componenti essenziali ed in particolare ai bulbi oculari. Il bulbo oculare ha una forma sferoidale con un diametro di circa 22 millimetri e pesa appena 7 grammi. In esso si riconosce esternamente la cornea, trasparente e posta anteriormente e la sclera bianco-opaca che ne ricopre i 4/5 del bulbo.
La cornea è il mezzo diottrico per eccellenza con un potere di circa 42 diottrie, composta da 5 strati. Immediatamente dietro di essa si trova la camera anteriore con l’umor acqueo, anch’esso trasparente. Poi c’è l’iride che caratterizza il colore del nostro occhio e che a sua volta forma il foro pupillare attraverso cui passano i fasci luminosi. Immediatamente dietro c’è il cristallino che ha circa 18 diottrie di potere deputato all’accomodazione e quindi alla messa a fuoco di ciò che ci circonda. Il corpo vitreo, costituito da una massa gelatinosa che riempie l’interno della cavità oculare, si trova a stretto contatto sia con tutta la superficie retinica che con la capsula posteriore del cristallino. Il vitreo ha una funzione sia ottica, in quanto particolarmente idoneo a trasmettere la luce, che meccanica in quanto costituisce una sorta di impalcatura di sostegno per le pareti del bulbo oculare. La sua struttura gelatinosa gli consente inoltre di assorbire traumi di forza moderata ai quali il bulbo può essere sottoposto.
La retina è una sottile membrana nervosa dell’occhio, dove i fotorecettori (coni e bastoncelli), attraverso un complesso meccanismo di trasmissioni chimico-cellulari, inviano i segnali visivi al cervello dove avrà luogo l’elaborazione dello stimolo.
Non vorrei annoiarvi, ma prima di poter parlare di fisiologia, difetti e correzioni del nostro occhio è indispensabile avere una pur piccola infarinatura anatomica sulle strutture che lo compongono. L’occhio è stato paragonato a una macchina fotografica (non certo digitale). Come una macchina fotografica nelle sue linee essenziali è costituita da una camera oscura, da un obiettivo e da una pellicola sensibile, così l’occhio organo di senso deputato alla visione è costituito dalla sclera, opaca ai raggi luminosi, dalla cornea che insieme all’umor acqueo, al cristallino e all’umor vitreo costituisce l’obiettivo dell’occhio e dalla retina che rappresenta la pellicola sensibile. Come una macchina fotografica può essere messa a fuoco sia su un punto distante all’infinito sia su punti molto vicini, fino ad un limite che dipende dalle caratteristiche della macchina, così l’occhio umano può essere messo a fuoco sia su un punto all’infinito sia su un punto vicino. In un soggetto giovane, il punto più vicino della visione distinta è di circa 17 cm. Il punto più lontano è detto punto remoto, il più vicino prossimo. La distanza tra questi due punti detto “range o intervallo di accomodazione”, rappresenta lo spazio nel quale l’occhio riesce a mettere a fuoco le immagini degli oggetti sulla retina ed a vedere così in modo distinto.
Un soggetto normale (emmetrope), ad esempio, ha un range di accomodazione che va da 17 cm. all’infinito, mentre un miope (ametrope) può averlo da 17 cm fino ad una distanza limitata che sarà tanto minore quanto maggiore sarà l’entità del difetto.
Queste brevi nozioni anatomiche servono solo per meglio comprendere ciò che ora descriverò in merito alla visione ed ai suoi difetti che da ora in poi chiamerò vizi di rifrazione o ametropie.
Si dice “emmetrope” l’occhio in cui i raggi che provengono da una distanza infinita, dopo aver attraversato tutti i suoi mezzi diottrici, vengono messi a fuoco sulla retina in condizione di non accomodazione; la retina si trova esattamente a livello del fuoco principale dell’occhio. In tutti gli altri casi l’occhio sarà “ametrope”.
Le ametropie sono: miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Anche se quest’ultima è una condizione fisiologica propria del nostro occhio e legata alla senilità.
I raggi rifratti attraverso i mezzi diottrici dell’occhio e provenienti dall’infinito, vanno a fuoco davanti alla retina; l’occhio è come se fosse una lente positiva troppo forte rispetto alla lunghezza dell’occhio stesso; la retina si trova dietro il fuoco principale dell’occhio.
Questa condizione si realizza quando: 1 Il potere della cornea o del cristallino è superiore al normale. 2 Il cristallino è troppo vicino alla cornea ed alla camera anteriore. 3 Il diametro antero-posteriore dell’occhio è superiore al normale. (Caso molto frequente, basti pensare che ad un solo millimetro di lunghezza in più corrispondono circa 3 diottrie di miopia).
I raggi rifratti, sempre provenienti dall’infinito, vanno a fuoco dietro la retina; il diottro questa volta equivale ad una lente positiva troppo debole rispetto alla lunghezza dell’occhio; la retina si trova davanti al fuoco principale posteriore dell’occhio.
Questa condizione si realizza quando: 1 Il potere della cornea o del cristallino è inferiore alla norma. 2 Quando il cristallino è troppo lontano dalla cornea, cioè quando la camera anteriore è più profonda della norma. 3 Quando il diametro antero-posteriore dell’occhio è inferiore al normale. 4 Quando il cristallino è assente (afachia).
L’astigmatismo è quel vizio rifrattivo caratterizzato dal fatto che il diottro oculare non presenta lo stesso potere in tutti i meridiani. Se un fascio di raggi luminosi provenienti dall’infinito incide su una lente simmetrica, avremo come immagine un punto luminoso detto fuoco, cioè avremo un’ immagine puntiforme. Qualora invece lo stesso fascio di raggi incidesse su di una lente asimmetrica (astigmatica), non avremo più un punto come fuoco ma una serie di punti focali (intervallo di Sturm), più o meno distanti in relazione alla differenza di potere dei diottri principali dell’occhio. Responsabili di questo vizio rifrattivo sono la cornea (principalmente) ed il cristallino.
Questa condizione si realizza quando: 1 La superficie corneale presenta una irregolarità ed i suoi meridiani non hanno lo stesso potere. La sua forma non sarà perfettamente sferica ma ellittica. 2 Quando le due superfici non sono sferiche, anche il cristallino può essere sede di un astigmatismo. Mentre per valutare l’astigmatismo corneale anteriore si usa l’oftalmometro, non esiste alcuno strumento per misurare direttamente o indirettamente quello del cristallino. La somma dell’astigmatismo corneale e quello del cristallino si definisce astigmatismo totale che poi sarà opportunamente corretto con lenti cilindriche (astigmatiche).
La presbiopia è la condizione per la quale si riduce l’efficienza del potere accomodativo. In genere inizia tra i 42 ed i 47 anni; essa si evidenzia più precocemente nei soggetti ipermetropi i quali devono continuamente ricorrere all’accomodazione sia nella visione per lontano che in quella per vicino. La presbiopia da meno disturbi quando è accompagnata da una lieve miopia, mentre come già accennato più fastidiosa per gli ipermetropi. Come scritto all’inizio di questa rubrica, non si deve considerare la presbiopia come un difetto visivo dal momento che è propria di ogni soggetto ed è dovuta ad alterazioni fisiologiche che si stabiliscono nell’occhio con l’avanzare dell’età. Il cristallino (deputato all’accomodazione) si indurisce diventando meno elastico, aumenta di dimensione e quindi più difficili sono le variazioni di forma, inoltre il muscolo ciliare, demandato alla funzione accomodativa, diventa meno efficiente. Il soggetto affetto da presbiopia presenta una sintomatologia caratteristica: si stanca facilmente nel lavoro da vicino soprattutto la sera con luce artificiale. Per ovviare a questo inconveniente il soggetto aumenta l’illuminazione; in seguito, col passare del tempo, anche questo artifizio risulta insufficiente è costretto ad allontanare l’oggetto dall’occhio (giornale, libro ecc.) La correzione della presbiopia consiste nell’utilizzo di lenti convesse positive, che supplendo al regolare lavoro del cristallino, riportano il fuoco dell’oggetto ravvicinato sulla retina.
Dopo aver parlato di ametropie e quindi dei vizi di refrazione che il nostro occhio può presentare, è naturale che ora io descriva come compensarle e correggerle in modo da poter ottenere una visione nitida e confortevole. La miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo si correggono con lenti oftalmiche, quindi occhiali, oppure con lenti corneali, morbide o gas permeabili (semi rigide).Nell’ultimo decennio la medicina ha fatto passi importanti nel campo della chirurgia refrattiva e sempre maggiore è il numero dei pazienti che si sottopongono ad interventi per ridurre o eliminare completamente i vizi di refrazione. Laser di ultima generazione, sempre più precisi, medici oculisti specializzati nel loro utilizzo e accurate anamnesi e valutazioni preoperatorie fanno si che i rischi di insuccesso siano ridotti al minimo. Io non sono la persona idonea a parlare di questi trattamenti di stretta pertinenza del medico oculista. Posso certamente dire che è importante per tutti coloro che vogliano sottoporsi a tale intervento di rivolgersi al proprio oculista di fiducia che sarà in grado di soddisfare tali richieste, risolvere dubbi ed eventualmente indirizzarli in centri idonei.
In qualità di ottico optometrista invece, tratterò argomenti attinenti la mia sfera professionale: occhiali, lenti oftalmiche, lenti corneali e tutti gli ausili ottici in grado di rendere confortevole la visione.
La montatura dell’occhiale è la prima cosa che con cura un buon ottico dovrà consigliare al suo cliente. Mi riferisco alla grandezza (calibro), all’appoggio sul naso (ponte), alla comodità delle astine affinché gli occhiali non scivolino, ed alla possibilità di effettuare un buon centraggio in funzione della distanza interpupillare rispettando il gusto estetico del portatore. Non si tratta di un occhiale da sole per il quale si predilige la moda e le tendenze del momento. La buona visione è sicuramente compromessa dalla scelta di un occhiale sbagliato o peggio ancora non centrato. Maggiore sarà l’ametropia da correggere minore sarà la tolleranza di errore data da uno dei parametri tecnici sbagliati.
La montatura dell’occhiale è la prima cosa che con cura un buon ottico dovrà consigliare al suo cliente. Mi riferisco alla grandezza (calibro), all’appoggio sul naso (ponte), alla comodità delle astine affinché gli occhiali non scivolino, ed alla possibilità di effettuare un buon centraggio in funzione della distanza interpupillare rispettando il gusto estetico del portatore. Non si tratta di un occhiale da sole per il quale si predilige la moda e le tendenze del momento. La buona visione è sicuramente compromessa dalla scelta di un occhiale sbagliato o peggio ancora non centrato. Maggiore sarà l’ametropia da correggere minore sarà la tolleranza di errore data da uno dei parametri tecnici sbagliati.
Il potere delle lenti si esprime in diottrie, sferiche o cilindriche. Come già precedentemente descritto l’occhio miope avrà un fuoco posto avanti alla retina, quindi sarà corretto con lenti negative divergenti che ne allungheranno la focale rendendolo emmetrope. L’occhio ipermetrope invece avrà un fuoco virtuale posto dietro la retina; sarà compensato con una lente positiva convergente che accorciandone la focale lo renderà emmetrope. Più complessa la correzione dell’astigmatismo poiché l’occhio non presenta lo stesso potere su tutti i meridiani e non avrà un solo fuoco. La lente astigmatica cilindrica compenserà solo i meridiani ametropi producendo un solo fuoco sulla retina.
L’acuità visiva di un occhio (la sua capacità visiva) si esprime in decimi di visus con l’ausilio di una tabella (ottotipo) e valori convenzionalmente espressi da un minimo di 1 ad un massimo di 10. Vi sono pazienti però in grado di risolvere anche più di 10/10 ed altri meni di 1/10. Un occhio ametrope corretto, privo di patologie, è in grado di risolvere l’ultimo rigo dell’ottotipo (10/10) come un occhio emmetrope che non ha bisogno di alcuna correzione.
Una volta scelta la montatura giusta, bisognerà decidere la lente oftalmica correttiva migliore per il cliente in rapporto al tipo di ametropia che presenta. Oggi fortunatamente le industrie ci offrono un ventaglio di prodotti molto ampio con lenti di svariati materiali, geometrie di costruzione e prezzi. Sarà nostra cura quella di consigliare il prodotto più idoneo. Il vetro minerale (crown) ed il titanio, storici materiali che per decenni hanno corretto gli ametropi di tutto il mondo, sono oggi sempre meno usate e sostituite con le resine organiche. I nuovi polimeri soddisfano qualsiasi esigenza. Si producono lenti ad alto indice di rifrazione in grado di essere sottili anche per la correzione di ametropie elevate. I vantaggi rispetto al vetro sono quelli dell’infrangibilità (sicurezza) e della leggerezza (comodità). Gli svantaggi sono il costo e la durata nel tempo. Anche se trattate con processi indurenti, sono più facilmente deteriorabili rispetto al vetro. L’indice di rifrazione di una lente esprime la capacità che un certo materiale ha di rifrangere un raggio che lo attraversa. A parità di diottrie, maggiore sarà questo numero minore sarà lo spessore della lente deputata alla correzione del difetto. Vi riporto sotto uno schema di un occhiale su cui sono montate due lenti dello stesso potere (miopia da -6.00 diottrie) una con indice di rifrazione 1,67 e l’altra 1,50. La differenza è molto evidente.
Lo spessore della lente è importante ai fini estetici dell’occhiale, tanto più sarà sottile, tanto più sarà gradevole sul viso ed anche leggero l’occhiale ma attenzione; la geometria e la qualità del materiale sono gli aspetti assolutamente più importanti da valutare e purtroppo non evidenti all’occhio dell’utente. Prima di acquistare un capo di abbigliamento lo proviamo, lo tocchiamo e questo ce lo fa apprezzare o meno, ci fa già dare una valutazione di ciò che stiamo per comperare. Con le lenti oftalmiche ciò non avviene. Non ci sarebbero queste grosse disparità di prezzi tra prodotti apparentemente uguali. Sarà il vostro ottico di fiducia che con professionalità dovrà suggerirvi la lente più adatta ai vostri scopi senza compromettere la buona visione e le prestazioni ottiche. I prodotti in commercio sono in grado di soddisfare ogni richiesta, a voi la scelta, fidatevi del professionista di fiducia, senza mai dimenticare che stiamo correggendo il difetto dei nostri occhi, unici ed insostituibili. La nostra finestra sul mondo.